Cambia ancora lo scenario al governo per i bonus edilizi 2022. Il Decreto Sostegni-ter ha introdotto il limite di un passaggio alla cessione dei crediti derivanti da superbonus, bonus ristrutturazioni, bonus facciate, ecobonus e sismabonus. L’obbiettivo? Mettere un freno alle frodi perpetrate ai danni dello Stato.
Le imprese edili e i professionisti hanno protestato contro la misura che ha di fatto bloccato imprese e privati che stavano pianificando o realizzando lavori grazie alla cessione dei crediti multipla. Infatti le banche difficilmente avrebbero accettato la singola cessione. Ma senza l’accesso al credito i cantieri hanno iniziato a fermarsi. Ed ecco che il Governo accoglie le richieste del mondo dell’edilizia.
-
Bonus edilizi 2022: la cessione dei crediti fino a tre volte
-
Bonus edilizi 2022: arriva il codice identificativo per la cessione
-
Multe e reclusione per i professionisti corrotti
Bonus edilizi 2022: la cessione dei crediti fino a tre volte
Il nuovo decreto legge concede la possibilità di cedere i crediti dei bonus edilizi 2022, ma non per un numero illimitato di volte e con alcuni accorgimenti per controllarne i passaggi. Il credito d’imposta può essere ceduto fino a tre volte. La prima cessione è libera, cioè è possibile verso chiunque, mentre la seconda e la terza devono coinvolgere esclusivamente soggetti vigilati dalla Banca d’Italia. In questo modo vengono tutelate le imprese edili che possono acquistare i crediti fiscali e successivamente rivenderli, ma soltanto a soggetti vigilati come le banche. Anche le banche stesse potranno rivendere i crediti solo a società appartenenti a un gruppo bancario o imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
Bonus edilizi 2022: arriva il codice identificativo per la cessione
Ma come assicurarsi che il credito venga ceduto effettivamente un massimo di tre volte? Il Governo introduce il tracciamento tramite codice identificativo univoco. Esso verrà attribuito al credito e sarà da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni.
L’esatta procedura per utilizzare il codice identificativo sarà specificata dall’Agenzia delle Entrate con un successivo provvedimento.
Multe e reclusione per i professionisti corrotti
Introdotte pene di natura amministrativa e penale in caso di falsa asseverazione da parte del tecnico abilitato. La normativa specifica appunto la natura e la gravità delle sanzioni:
“Il tecnico abilitato che, nelle asseverazioni di cui al comma 13, espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione dello stesso ovvero attesta falsamente la congruità delle spese, è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro. Se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri la pena è aumentata.”