Di recente approvazione, il decreto Sostegni Ter va a caratterizzarsi anche come un DL Antifrode bis con cui il Governo sceglie di mettere ancora una volta i paletti all’utilizzo dei bonus casa con sconto e cessione.
In verità, questa volta il decreto influirà non solo sui bonus casa 2022, ma su tutti i bonus fiscali e più in generale su qualsiasi agevolazione sia fruibile con sconto in fattura e cessione del credito.
Ma quali cambiamenti verranno introdotti? Scopriamoli insieme nell’articolo.
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Le novità sulla cessione del credito e lo sconto in fattura
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Dal DL antifrode al Bonus Casa 2022: facciamo chiarezza
Le novità sulla cessione del credito e lo sconto in fattura
Dal prossimo 7 febbraio in poi i bonus edilizi ammetteranno la cessione del credito solo una volta. Tale provvedimento avrà un riflesso sui contribuenti, perché le banche aumenteranno ulteriormente le verifiche e le richieste documentali.
Quello che influenza maggiormente i cittadini che ambiscono a sfruttare il bonus casa, come bonus facciate e Superbonus 110%, per ristrutturare l’immobile, è il fatto che cessione e sconto in fattura sono collegati.
Ovvero, si usufruisce dei bonus casa con sconto in fattura, perché l’impresa edile che si occupa dei lavori anticipa i costi e cede il credito che lo ha lo Stato nei suoi confronti ad una banca. Di qui parte un complesso meccanismo di cessioni secondarie dei crediti, che se rallentato renderà più difficile l’applicazione dello sconto in fattura. Sarà cioè più complicato per i contribuenti che sono i diretti beneficiari del bonus casa ottenere lo sconto in fattura.
Dal DL antifrode al Bonus Casa 2022: facciamo chiarezza
Questo decreto va quindi a complicare ulteriormente l’iter per ottenere le agevolazioni fiscali. Già a Novembre era stato introdotto il DL Antifrode.
Esso prevede l’obbligo di ottenere un visto di conformità sulla congruità dei costi da parte di un professionista abilitato in tutti i casi in cui si chiede il superbonus, a meno che il contribuente non opti per incassare direttamente la detrazione.
Per gli altri bonus il visto di conformità è richiesto solo in caso di cessione e se le somme superano i 10 mila euro, in base a quanto ridefinito dalla Legge di Bilancio 2022.
I riferimenti finora utilizzati per definire la congruità dei costi sono stati i prezzari regionali o Dei. Entro il 7 febbraio il decreto antifrodi prevede però l’emanazione di un nuovo prezzario nazionale.
In conclusione, benché l’accesso alle agevolazioni sia ad oggi più complicato, lo scopo del Governo è quello di interrompere la catena di frodi legate alla cessione del credito per il superbonus 110. Prima il decreto antifrode e poi la legge di bilancio 2022 sono intervenuti con questo proposito.